Progetto Archeologico Pisano sulla Piana di Rania

Eidem Jesper, Università di Pisa

Tell Shemshara è uno dei siti archeologici più famosi della regione curda dell’Iraq. Gli scavi danesi e iracheni condotti negli anni 1957 – 1959 prima della realizzazione della diga di Dokan, hanno portato alla luce le rovine di un antico palazzo babilonese con due archivi di tavolette cuneiformi datati all’inizio del XVIII sec. a. C..

La ricchezza della documentazione epigrafica, in particolare lettere scambiate tra un governatore locale e i vari re limitrofi, ci offre una descrizione sulla vita e la politica regionale di quasi 4000 anni fa.

Shemshara era la fortezza di un governatore, un certo Kuwari, che agiva per conto di un regno orientale situato sulle montagne degli  Zagros: Itabalhum. Quando i montanari Gutei nelle loro politiche espansionistiche cominciarono a far pressione sui regni circostanti, Kuwari decise di abbandonare la sua vecchia alleanza con Itabalhum e di unirsi al regno di Shamshi-Adad I, un largo impero della Mesopotamia settentrionale.

Infine una ribellione locale pose termine al dominio di Kuwari e Shemshara fu incendiata (ca.1780 a.C.).

PASSAGGIO AD ORIENTE

Tell Shemshara si trova in posizione strategica vicino al passo di Darband, un’apertura naturale della catena montuosa che costituisce l’accesso alle vie orientali dei monti Zagros. L’importanza del passo Darband nel corso dei secoli è evidente dai diversi monumenti antichi che si trovano nelle sue vicinanze, tra cui una lunga sequenza di forti, allineati sulla cresta delle montagne, appena a sud del passo.

Questo sistema di controllo e di difesa fu descritto per la prima volta da un viaggiatore britannico negli anni cinquanta mentre nel 2019 il Pisa Archeological Project ne ha fatto il rilievo topografico. Il complesso fortificato è costituito da un muro in pietra, oggi per lo più eroso, che si estende per un tratto di 1500 m unendo non meno di 11 diversi forti o torri, ed è stato progettato per difendere la Piana di Rania dagli attacchi provenienti da est, dove l’ascesa della catena montuosa è più agevole.

La datazione è incerta a causa delle varie fasi di riutilizzo, ma sembra probabile sia riferita al I millennio a.C..

RITORNO A SHEMSHARA: UN NUOVO PALAZZO

Dopo i primi scavi degli anni cinquanta Tell Shemshara ha subito gravi danni a causa dell’erosione dovuta alla fluttuazione annuale del lago Dokan. Il consistente dilavamento del sito ha rivelato tuttavia anche nuove strutture tra cui quelle di un altro palazzo di circa 200 anni più antico di quello scavato.

Il Pisa Archaeological Project sta attualmente indagando questo edificio a sua volta distrutto nell’antichità da un grande incendio. Gli scavi si sono concentrati sul pendio eroso, dove le rovine si trovano in prossimità della superficie, esponendo circa 10 sale alcune delle quali contenenti grandi giare da conservazione in situ.

In una stanza è stata rinvenuta una tavoletta cuneiforme databile al XX sec. a.C, che rappresenta un elenco di razioni di pane per, tra gli altri, un inviato dell’antica Erbil. Nelle prossime campagne di scavo si programma di estendere l’area di indagine nella parte centrale del palazzo dove verosimilmente si trova l’archivio di quella residenza.

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