La Missione Archeologica Italiana
nel Kurdistan Iracheno (MAIKI) – DiSA Sapienza Università di Roma – ha per
obiettivo la comprensione dello sviluppo storico-culturale della regione curda
in epoca arsacide, sasanide e in primo periodo islamico. Dal 2006 MAIKI focalizza
le sue attività su due aree archeologiche di grande interesse: il sito sasanide
di Paikuli e la Cittadella di Erbil, quest’ultima inserita nella lista UNESCO
Patrimonio dell’Umanità. Ad Erbil la MAIKI è impegnata nello studio della
stratigrafia archeologica della Cittadella attraverso prospezioni geofisiche e l’analisi
del materiale ceramico raccolto durante le campagne di scavo condotte dalla High
Commission for the Erbil Citadel Revitalization.
In collaborazione con il
Directorate of Antiquities di Sulaimaniyah e il Directorate of Antiquities di
Garmian, MAIKI ha condotto numerose campagne di documentazione e scavo del monumento
di Paikuli. Questo monumento fu eretto dal sovrano sasanide Narseh (293-303
d.C.) in prossimità di un passo sui monti Qaradagh per commemorare la propria
accesa al trono. A tal proposito fu incisa una lunga iscrizione bilingue, in
mediopersiano e partico, che costituisce una delle più significative fonti sul
primo periodo sasanide e sullo sviluppo delle lingue medio-iraniche. Le due
versioni erano disposte su un totale di quindici filari di blocchi iscritti
mentre il monumento, che oggi ha completamente perso il suo rivestimento
esterno di grandi blocchi rettangolari, era arricchito da diversi elementi
decorativi fra cui cinque monumentali sculture del sovrano. Le attività di
indagine archeologica a Paikuli hanno permesso il conseguimento di
significativi risultati nell’ambito della documentazione del sito e dei suoi
reperti con l’individuazione di un cospicuo numero di blocchi iscritti inediti
che incrementano in maniera sostanziale la ricostruzione del testo epigrafico.
Per motivi di salvaguardia il materiale epigrafico, insieme ai busti del
sovrano ed altri elementi architettonici, è stato trasferito al Museo di
Sulaimaniyah dove è oggi messo a disposizione di studiosi e visitatori.
Grazie al sostegno del Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana è stato infatti possibile realizzare
e aprire al pubblico nel 2019 e nel 2021 due nuove sale espositive presso il
Museo di Sulaimaniyah. Le sale rappresentano il segno tangibile dell’impegno
italiano per la conservazione del Patrimonio Culturale della Regione Curda in
Iraq e sono il frutto della duratura sinergia fra il Department of Antiquities
of Sulaimaniyah e il Dipartimento di Scienze dell’Antichità – Sapienza. La Paikuli Gallery accoglie la collezione
di blocchi iscritti che costituivano l’iscrizione bilingue (mediopersiano e
partico) di re Narseh a Paikuli. L’attento lavoro di catalogazione,
documentazione, studio epigrafico e restauro di circa 130 blocchi ha reso
possibile predisporre un allestimento che restituisce l’ordine filologico delle
due pareti iscritte. Altrettanto evocativa è la King Narseh Gallery dedicata ai cinque busti monumentali del
sovrano sasanide che in origine decoravano il monumento di Paikuli.
Al fine di incrementare la
conoscenza dello sviluppo storico e insediamentale dell’area di Paikuli e
dell’adiacente piana di Shahrazur, MAIKI ha avviato nel 2021 un nuovo progetto
di ricerca e scavo incentrato sul sito di Yasin Tepe, una delle più imponenti e
significative evidenze archeologiche della provincia di Sulaimaniyah.

