Il progetto di scavo archeologico Asingeran (AEP)

Iamoni Marco, Università degli Studi di Udine

Il progetto di scavo archeologico ad Asingeran – in inglese Asingeran Excavation Project, qui di seguito AEP – nasce con l’obiettivo di indagare un sito di ca. 3 ettari collocato in una regione finora poco nota della Mesopotamia settentrionale, ossia la piana di Navkur. Si tratta di un territorio quasi unico nel suo genere. È infatti estremamente adatto all’insediamento umano permanente grazie ai terreni argillosi assai fertili attraversati da diversi corsi d’acqua stagionali. È però, al tempo stesso, “ritagliato” dal resto della Mesopotamia settentrionale a causa di rilievi che lo delimitano in maniera più o meno netta lungo i 4 assi cardinali, influenzando in questa maniera vie e modalità di contatto.

Nonostante la presenza di un ambiente unico, sappiamo ancora poco di come la piana è stata popolata fra VII e IV millennio a.C. In particolare, è ignoto come le prime comunità abbiano reagito al grande processo di trasformazione che ha portato le società mesopotamiche a sperimentare modelli di crescita e sviluppo sempre più complessi. AEP è nato con lo scopo di rispondere a queste domande, con l’obiettivo principale di indagare il cambiamento di una comunità che fra fine VI e IV millennio a.C. (corrispondente all’incirca all’età Calcolitica) dapprima lentamente, e poi in maniera sempre più rapida, ha modificato il suo “stile di vita”, ossia le strategie economiche (di sussistenza, ma non solo), le dinamiche di coesistenza e le relazioni su scala regionale e sovraregionale.

I primi risultati rivelano la presenza di quartieri artigianali dedicati alla produzione intensiva di ceramica, segno evidente di un ruolo di crescente importanza economica svolto dalla specializzazione nel campo dell’artigianato. Al tempo stesso, i primi dati sulla società sono di pari interesse: una necropoli di inumati di età compresa fra perinatale (0-6 mesi) e i due anni risalente alla seconda metà del V millennio a.C. rivela una nuova e particolare attenzione per i membri più piccoli. La selezione di un’area ben precisa, dedicata chiaramente ai bambini defunti, è indizio non solo di rituali funerari ormai ben definiti anche per le figure più deboli della comunità, ma anche di una nuova concezione della comunità nel suo complesso. Da notare come i livelli più recenti di frequentazione del sito, risalenti al periodo sasanide (III – VII sec. d.C.) abbiano anch’essi restituito evidenze funerarie relative ai bambini assolutamente singolari. Ciò ribadisce la singolarità culturale del Navkur e rende Asingeran un caso studio unico nel suo genere.

Gli obiettivi scientifici non sono l’unico settore di intervento della missione congiunta: di pari importanza è il coinvolgimento della popolazione locale nella scoperta del proprio patrimonio archeologico e culturale. AEP ha sviluppato a partire dal 2021 un programma di disseminazione indirizzato soprattutto alle generazioni future, organizzando giornate presso le scuole dei centri abitati vicini ad Asingeran per spiegare l’importanza dello studio del passato con esperienze dirette sul sito. Ciò porrà le basi per una maggior consapevolezza del proprio patrimonio archeologico-culturale e permetterà ad AEP di contribuire alla sua valorizzazione come fattore fondamentale per il benessere delle comunità del Navkur, in una prospettiva di crescita basata su strategie sostenibili.

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