Tell Zeyd Archaeological Project (ZAP) è un progetto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che mira a studiare le dinamiche insediative, il paesaggio produttivo, la cultura materiale e la società dell’entroterra agricolo di Mosul nel lungo periodo che va dalla conquista araba del VII secolo alla caduta dell’impero ottomano con la Prima Guerra Mondiale.
Avviato nel 2022, il programma di ricerche si incentra sullo scavo del sito di Tell Zeyd: la documentazione raccolta fino a qui ce lo mostra come un osservatorio ideale sul mondo islamico rurale.
Con lo scavo delle fasi relative all’occupazione islamica di Tell Zeyd il progetto mira a documentare i caratteri dell’insediamento, con particolare riferimento alla sua organizzazione spaziale, alle caratteristiche dell’abitato, dei luoghi di culto e delle installazioni produttive, come i mulini ad acqua preposti alla macinazione dei cereali. Contestualmente, le ricerche intendono far luce sulla cultura materiale del sito e sul paleoambiente, con studi specialistici di archeo-botanica e archeo-zoologia.
Le prime stagioni di scavo hanno permesso di individuare tre macro-fasi: una fase di insediamento residenziale, databile alla seconda metà del XIX secolo e ai primi anni del XX secolo; una fase relativa a installazioni produttive, come una forneria e un laboratorio di produzione di pipe in terracotta, attribuita in via preliminare al XVIII-XIZ secolo; una più antica fase occupazionale sul cui consistente deposito di abbandono vanno ad impiantarsi i laboratori. Il proseguimento degli scavi nelle prossime stagioni consentirà di completare la sequenza con lo studio delle fasi più antiche, ancora interrate.
Estremamente rilevante è senza dubbio l’individuazione del laboratorio per la produzione di pipe in terracotta, il primo rinvenuto su base archeologica nella regione.
Con lo scavo ha anche preso il via lo studio dei residui botanici finalizzati a documentare le colture praticate nell’area. I campioni esaminati fino ad ora, contemporanei al laboratorio di pipe, attestano la coltivazione di frumento e orzo, colture invernali di tipo seccagno, e di tabacco, coltura estiva a carattere irriguo.
Il progetto di ricerca a Tell Zeyd si avvale delle competenze del gruppo di Geomatica del Politecnico di Torino per quel che riguarda la documentazione digitale del sito e delle emergenze archeologiche, con sperimentazione di metodi e tecniche avanzate. Con la definizione di una rete topografica di riferimento, e con l’impiego della fotogrammetria UAV, si è proceduto nel 2022 alla documentazione complessiva dell’area a grande scala e si è impostata l’acquisizione di dataset multi-temporali per il monitoraggio dei processi di scavo. I primi prodotti metrici generati sono stati le nuvole di punti 3D ad alta risoluzione, l’ortofoto digitale e il Modello Digitale di Superficie. Inoltre, l’uso del drone AUTEL Evo II Dual, equipaggiato con camera RGB e termica (sensore 640x512mm), ha consentito di ottenere dati oltre il visibile, nel range del termico, utili ad orientare la ricerca archeologica in quanto possono evidenziare emergenze archeologiche nell’area.
Attraverso la combinazione di studi compilativi e bibliografici, analisi da remoto e interventi sul campo che utilizzano tecnologie all’avanguardia, il progetto si propone di identificare rapidamente i siti maggiormente a rischio, valutarne lo stato di conservazione, procedere con mirati interventi di salvataggio, nonché definire e testare sul campo una ‘best practice’, ovvero un protocollo di tecniche, metodi e procedure di monitoraggio e salvaguardia che supporti la pianificazione di future strategie di intervento da parte delle direzioni delle antichità locali. Il progetto è attivo nella formazione di archeologi locali.
Una prima campagna sul campo ha avuto luogo nella primavera del 2023 nella necropoli dell’Età del Bronzo Antico di Cham Pashaya (Fig. 3), grazie al contributo dell’ASOR Shepard Urgent Action Grant.